Notiziario di Sabato 7 Giugno 2008
Drammatico il racconto dei 27 sopravvissuti al naufragio. "Eravamo più di 100 distribuiti su 4 barche" raccontano gli immigrati, tratti in salvo due giorni fa al largo delle coste libiche dal motopesca Ariete e sbarcati, questa mattina, a Porto Empedocle, a bordo del pattugliatore Sirio. Hanno viaggiato per tutta la notte assieme ai compagni di sventura. In 13, purtroppo, non ce l’hanno fatta. Ma il bilancio potrebbe essere più grave. Un giornale tunisino parla di 47 vittime. La ricostruzione dei sopravvissuti, tutti somali, conferma che i cadaveri ritrovati non appartengono allo stesso barcone, ma probabilmente ad un'altra imbarcazione "gemella", con altri 27 immigrati a bordo, che per alcune ore ha navigato di conserva con loro. "Ad un certo punto abbiamo avuto una collisione a causa del mare grosso" continua il drammatico racconto "e abbiamo raccolto dal mare tre uomini, caduti da un'altra imbarcazione. Poi ci siamo persi di vista". All'appello mancherebbero tre dispersi, che erano sul battello soccorso dall'Ariete, mentre non ci sono notizie dell'altro barcone con altre 24 persone a bordo, tra cui 6 donne. Non è escluso che i 13 corpi recuperati appartengano proprio a questo gruppo. Le altre due imbarcazioni invece sono riuscite a raggiungere questa mattina Portopalo di Capo Passero. Intanto la procura della Repubblica di Agrigento ha aperto due inchieste: dei tredici cadaveri recuperati dal Pattugliatore Sirio si sta occupando il sostituto procuratore Antonella Pandolfi, mentre del rinvenimento dei due corpi sugli scogli di Linosa si sta occupando il sostituto Santo Fornasier. Dopo l'autopsia, i cadaveri sono stati trasferiti al cimitero di Piano Gatta di Agrigento e in quello di Favara, e presto in quello di Comitini e di Palma di Montechiaro. I 27 sopravvissuti si trovano al centro d'accoglienza di Pian del Lago di Caltanissetta. Per loro comincia una seconda vita.