Notiziario di Venerdì 12 Settembre 2003
Il suo nome era completamente sconosciuto al fisco. Ma dopo due anni di serrate indagini, la Guardia di Finanza di Agrigento lo ha scovato. Si tratta di L. D., 53 anni, queste le sue iniziali, titolare di una impresa che opera in provincia nel settore della commercializzazione di materiale vario all’ingrosso e al dettaglio. E’ stato denunciato all’autorità Giudiziaria con l’accusa di frode fiscale. Secondo una stima eseguita dalla polizia tributaria e dagli agenti della Guardia di Finanza, al comando del tenente colonnello Giuseppe Conti, l’imprenditore avrebbe evaso al fisco qualcosa come 30 milioni di euro, circa 60 miliardi di vecchie lire. I militari hanno accertato che la sua società non avrebbe dichiarato imposte sui redditi per 20 milioni 746.000 mila euro ed imposte regionali sull'attività produttive per 788 mila euro ed avrebbe evaso imposte indirette per 8.414.000 euro. Nel corso delle indagini è emerso pure che l’uomo utilizzava conti correnti bancari intestati a propri dipendenti per eseguire pagamenti a fornitori e per versarvi accrediti, per evitare di fatturare i prodotti acquistati e venduti. La Guardia di Finanza ha passato al setaccio non solo la documentazione amministrativo-contabile della ditta, quella ritenuta ufficiale, ma anche una copiosa documentazione extracontabile relativa ad un periodo d’imposta piuttosto lungo. Nel contesto delle indagini sono emerse anche situazioni anomale scaturite dall’esito di oculate attività extraziendali attraverso cui è stato possibile ricostruire e dimostrare il reale volume d’affari e la pericolosità fiscale dell’imprenditore. L’inchiesta non è conclusa. Non si esclude il coinvolgimento di altre persone in qualche modo legate all’imprenditore evasore.