Notiziario di Mercoledì 15 Marzo 2000
Il tribunale di Agrigento, sezione misure di prevenzione, ha ordinato il sequestro dei beni, valore complessivo 400 miliardi, dell' ingegnere Giuseppe Montalbano, 64 anni, scarcerato a gennaio per decorrenza dei termini, ma ritenuto adesso 'socialmente pericoloso' anche se la Cassazione ha annullato il mese scorso l' ordine di custodia cautelare firmato dal gip per il favoreggiamento del boss Salvatore Di Gangi. Tra i beni sequestrati societa' alberghiere, di servizi e costruzioni, ed anche la villa di via Bernini, 52 a Palermo, dove ha vissuto gli ultimi anni di latitanza con la famiglia Toto' Riina, come riportato oggi da ''Repubblica''. L' edificio e' di proprieta' di ''Villa Antica spa'' il cui socio di maggioranza e' Montalbano. Quest' ultimo, secondo l' accusa, avrebbe avuto contatti con boss mafiosi e sarebbe stato, secondo i collaboratori di giustizia, il prestanome di Riina. Inoltre, sostengono gli investigatori, Montalbano sarebbe molto amico del geometra Giuseppe Lipari, accusato di mafia e condannato al maxi processo. Lipari e' ritenuto uno dei ''gestori'' degli appalti pubblici per conto di Cosa nostra. I magistrati di Sciacca gli hanno sequestrato un patrimonio di 400 miliardi, per loro e' un insospettabile al servizio dei boss di Cosa Nostra, da Toto' Riina a Salvatore Di Ganci L' ing. Giuseppe Montalbano, 64 anni, figlio di una 'antica bandiera' del Pci siciliano (suo padre fu anche sindaco di Santa Margherita Belice)pare abbia coniugato da sempre frequentazioni di salotti buoni di Palermo e rapporti 'border line' con societa' in odore di mafia. Arrestato nel gennaio del '99 per favoreggiamento del boss Di Gangi, ma poi scarcerato, Montalbano e' al centro di un' indagine della procura di Palermo, che intende valutare come abbia potuto accumulare un imponente patrimonio. Le indagini riguardano anche alcuni appalti pubblici a cui si sarebbe interessato, i contatti che avrebbe tenuto con esponenti politici del centro destra e del centro sinistra. Secondo gli inquirenti l'ingegnere ''amico'' di Provenzano avrebbe tentato di aggiudicarsi i lavori edili dell' Ismett, l'istituto per i trapianti di Palermo.