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Notiziario di Mercoledì 8 Marzo 2006

Nuovo maxi sequestro di beni agli indagati dell'operazione Alta Mafia del marzo 2004. Oggi nell'elenco è stato inserito il nome di Calogero Di Caro, considerato il capo mafia di Canicattì, attualmente recluso al carcere de L'Aquila e sottoposto al 41 bis. Gli uomini della DIA hanno sequestrato beni immobili per un valore di 2 milioni e 400 mila euro. Nei giorni scorsi analogo provvedimento era stato adottato nei confronti dell'ex deputato UDC, Vincenzo Lo Giudice. Il servizio.
Lo Stato continua incessantemente a sferrare il proprio attacco contro il patrimonio illecitamente acquisito da boss e politici. Da quel 29 marzo di due anni fa in cui è esplosa la vicenda "Alta Mafia", ormai famosa per via degli arresti eccellenti che ne conseguirono, è stato infatti sequestrato un vero e proprio oceano di beni illeciti che hanno visto nell'occhio del ciclone gli indagati Mario Bartolotta, Salvatore Failla, ex presidente dello IACP e Vincenzo Lo Giudice, ex deputato regionale dell' Udc. Oggi all'elenco si è aggiunto un altro nominativo, quello di Calogero Di Caro di Canicattì, ritenuto il capo della locale famiglia mafiosa, al quale la DIA di Agrigento, su delega nazionale, ha sequestrato beni per un valore di 2 milioni e 400 mila euro. Si tratta di 7 immobili a Canicattì intestati a lui ed alla moglie Maria Pia Liliana Ninotta, un fabbricato di 15 piani intestato solo alla moglie e due terreni intestati ai figli Diego e Silvia. La delicata operazione della DIA è stata presentata oggi alla stampa dal dirigente Agostino Piscitello. Si tratta, come detto, del quarto sequestro di beni che colpisce gli indagati dell'operazione Alta Mafia. Ad oggi lo Stato ha recuperato complessivamente beni pari ad un valore di 11 milioni di euro, 5 dei quali appartenenti al solo Vincenzo Lo Giudice, anche se i suoi legali hanno ridimensionato il valore degli immobili. Di questi 11 milioni sequestrati, al momento risutano confiscati solo i 450 mila euro di Bartolotta. L'operazione di oggi è frutto delle indagini condotte dal secondo reparto della DIA di Roma, al comando del tenente colonnello Eros Cococcetta e coordinate dal Procuratore della Repubblica di Agrigento, Ignazio De Francisci e dal PM Luca Sciarretta. Adesso sarà lasezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento a procedere alla confisca dei beni. Ciò che è certo è che lo Stato ha schierato in campo i suoi uomini migliori per fare piazza pulita e dalle cifre che sono emerse nel corso delle varie operazioni di recupero dei beni illecitamente acquisiti è evidente che il suo attacco frontale è stato efficace nonostante non bisogna ancora abbassare la guardia. ------ Il presidente della Regione, Cuffaro, nella sua qualità di commissario straordinario per l'emergenza idrica, ha disposto un incremento delle dotazioni idriche in vista del periodo estivo. Il provvedimento in particolare riguarda le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna. L'aumento previsto nel piano ammonta a circa il 15 per cento. Il documento è stato elaborato tenendo conto, tanto delle esigenze dei diversi comuni, quanto delle risorse a disposizione. Il piano avrà validità fino al prossimo mese di giugno. Lo schema della ripartizione prevede che in questo periodo possano essere sfruttate in maniera più intensa le prese fluenti dei sistemi Fanaco e Blufi, lungo i fiumi Platani e Imera meridionale. Le portate idriche di questo periodo consentono, tra l'altro, di ridurre del 50 per cento circa la produzione di acqua dissalata dell'impianto di Gela. Il sistema Blufi, infatti, garantisce al momento circa 200 litri al secondo, che possono essere veicolati fino al partitore di "San Leo", posto in testa alla condotta dissalata Gela-Aragona. ----- Si sblocca la vicenda relativa alla definizione dei confini tra i comuni di Agrigento, Favara e Aragona. Stamattina nuova riunione al castello Chiaramonte di Favara delle commissioni consiliari dei tre comuni, al termine della quale è stata raggiunta un'intesa di massima. Per Agrigento ha preso parte l’architetto Noto Campanella, il quale ha illustrato la proposta, concordata dalla commissione, con la quale si rivendica una porzione più ampia di territorio nella zona industriale. Questa nostra richiesta, spiega il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Di Maida,è dettata del fatto che, se dovesse essere soddisfatta, ci consentirà una migliore pianificazione urbanistica in contrada San Michele in sintonia con quanto previsto nel nuovo Piano regolatore generale. E soddisfazione per l'intesa raggiunta esprime anche il sindaco Aldo Piazza per il quale è stato premiato il lavoro fin qui svolto per una rapida ed equa soluzione della questione. L’ulteriore espansione del territorio agrigentino nell’area industriale
dell’Asi, conclude, permetterà una migliore organizzazione del quartiere di San Michele e dell’area di contrada Consolida, in cui ricade il nuovo Ospedale. ------ E' stato assegnato all'Unesco e alla Guardia di Finanza il sesto "Premio Mediterraneo senza Frontiere", inserito nel contesto più ampio della omonima manifestazione promossa dalla Provincia di Agrigento con il patrocinio del ministero dell'Istruzione, dei Beni e delle Attività Culturali e della Presidenza della Regione. Il Premio, istituito nell'edizione del 2000, è destinato a enti, rappresentanti di istituzioni pubbliche, private e religiose, personalità della cultura, del volontariato e dell'informazione che, attraverso il loro impegno, si sono contraddistinti nel promuovere un clima di pace e solidarietà fra tutti i popoli del Mediterraneo. ------- Calcio. Oggi pomeriggio all'Esseneto si è disputata la gara di andata della finale di Coppa Italia tra l'Akragas e il Rosarno. La partita si è conclusa 1-1. La squadra calabrese, che milita nel campionato di promozione, ha dimostrato di essere formazione di spessore. Vi ricordiamo che la telecronaca dell'incontro potrete seguirla subito dopo la prima edizione del telegiornale. Per adesso seguiamo il servizio sulla partita e le interviste a fine gara.
 
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