Notiziario di Martedì 7 Marzo 2006
Come ogni anno, ritorna l'appuntamento tutto al femminile. La giornata dell'otto marzo si dipinge di rosa o per meglio dire di giallo. Centinaia, infatti, saranno le mimose volte ad omaggiare il sempre più reattivo e combattivo gentilsesso. Ma tra cene, regali e serate particolari non tutti ricorderanno la storia di quella che fu la funesta giornata dell'otto marzo del 1908. L'origine della festa risale proprio a quella data, quando un gruppo di operaie di una industria tessile Newyorkese scioperò contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare. Una protesta che si prolungo per diversi giorni, concludendosi proprio l'8 marzo con la morte, a causa di un incendio scoppiato all'interno della fabbrica in cui erano state chiuse a chiave, di ben 129 operaie. Con il tempo l'8 marzo assunse un'importanza mondiale diventando simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso degli anni. Ad oggi molte cose sono cambiate o per molti aspetti migliorate. La figura femminile, infatti, acquista forza sia nell'ambito familiare, che sociale e lavorativo. Numerose sono le donne investite da cariche prestigiose e di indiscussa rilevanza sociale, quali magistrati, presidenti di associazioni, dirigenti scolastici e molto altro ancora. Un cambiamento importante, seppur sofferto, è sicuramente quello rappresentato dalle quote rose. Ma nonostante tutto e soprattutto nonostante la legge stabilisca che la metà delle liste elettorali debbano essere costituite da donne, ancora poche risultano essere le presenze femminili all'interno delle stesse. E proprio in merito, il portavoce dell'associazione agrigentina “Emily”, Caterina Busetta, definisce riprovevole e inqualificabile il lavoro svolto dai partiti impegnati ad affossare le quote rosa. A sottolineare l'importanza, non tanto consumistica quanto idealistica, anche il segretario provinciale della CGIL, Piero Mangione. “Per la CGIL l'8 Marzo non è un giorno di festa, sostiene Mangione in una nota, bensì una giornata di riflessione collettiva, di ricordi, di bilanci e di lotta per i diritti individuali e collettivi delle donne”. Insomma, la giornata di domani si preannuncia ricca di eventi, di storia ma anche di polemiche.