Notiziario di Giovedì 19 Gennaio 2006
E la provincia di Agrigento è carente anche di aeroporto. La questione si trascina da più di 40 anni. Nei giorni scorsi è stato presentato il progetto definitivo, ma sono in tanti ad essere scettici, sia a destra che a sinistra. Vediamo.
Forse non si farà mai. O se si farà, si farà tra un decennio. Parliamo, ovviamente, dell’aeroporto di Agrigento, questione che tra speranze e illusioni, sogni e realtà, da 40 anni divide l’opinione pubblica e spacca le forze politiche. Fare la storia dell’aeroporto sarebbe troppo lungo. Ci limitiamo allora ad un riassunto delle ultime puntate. Martedì 10 gennaio: il consiglio di amministrazione dà il via libera al progetto definitivo per lo scalo a Racalmuto. Una data storica, commentano Marcello Massinelli e Enzo Fontana, presidenti, rispettivamente, dell’Avvt e della Provincia. Al coro si uniscono anche diversi esponenti politici, da Alfano a Piazza, a Ruvolo. Meno di 24 ore dopo e arriva, come una doccia gelata, la dichiarazione di Michele Cimino, assessore regionale con delega ai fondi europei: la misura del Por di Agenda 2000, dice, non prevede la realizzazione dello scalo. Si potrebbe puntare, sostiene, sui fondi di Agenda 2007-2013. Non è vero, replica Massinelli, che è anche consulente economico di Cuffaro: i soldi ci sono. E comunque, conclude, la palla adesso passa alla politica. Insorge l’opposizione: la Margherita parla di bluff, i DS di colossale inganno ai cittadini, mentre Legambiente sollecita una commissione d’inchesta per valutare come siano stati spesi i fondi pubblici. E oggi sono i Verdi a scendere in campo e a bacchettare, con il segretario provinciale Mimmo Ferraro, quegli esponenti dell’Unione, come il diessino Di Paola e Renato Bruno della Margherita, che vanno in televisione a dire che tutta la coalizione è per l’aeroporto. Ferraro ribadisce la posizione di netta contrariatà, senza se e senza ma, all’opera, supportata, sostiene, da studi scientifici di eminenti urbanisti e anche del presidente dell’Enac, Vito Riggio. Ferraro bacchetta anche l’ambientalista Arnone, favorevole ad un aeroporto di tipo charteristico, di piccole dimensioni, vicino al mare, tra Palma e Licata. Un’idea, sostiene Ferraro, bocciata anche da Vito Riggio per il quale un aeroporto stagionale non si regge economicamente. La sensazione, conclude Ferraro, è che l’Unione affannandosi a correr dietro al Centro Destra, perda di vista le vere priorità del nostro territorio che sono le strade e le ferrovie. Crepe e divisioni dunque a sinistra, ma anche sul fronte del centro destra se è vero che Giuseppe Arnone, esponente dei comitati civici per la Sicilia, sollecita i governanti a dire con umiltà agli elettori che forse l’aeroporto non si può fare.