Notiziario di Martedì 15 Novembre 2005
E a proposito di Vincenzo Lo Giudice, arrestato nel marzo 2004, nell’ambito dell’operazione Alta Mafia, oggi, davanti ai giudici della sezione penale del Tribunale di Agrigento, è ripreso il processo in cui oltre allo stesso Lo Giudice figurano imputati altre 16 persone. Oggi in video conferenza dalla località segreta in cui vive, è stato sentito Giovanni Brusca, capo mafia di S. Giuseppe Jato e oggi collaboratore di giustizia. Rispondendo alle domande del PM Ferdinando Asaro, Brusca ha ricostruito il suo pedigrèe mafioso, da quando nel 75 entrò a far parte di Cosa Nostra e sino al giorno del suo arresto avvenuto nel maggio del 96 proprio ad Agrigento. Brusca si è soffermato sui suoi rapporti con Cosa Nostra di Agrigento in particolare con la famiglia di Canicattì, composta da Di Caro, Guarneri e Ferro. E parlando di Lo Giudice ha sostenuto che grazie ad alcuni intermediari dell’imprenditoria agrigentina era possibile ottenere, quando era assessore regionale ai Lavori Pubblici, dei finanziamenti per opere pubbliche. Poco prima delle 13 la deposizione di Brusca è stata sospesa. Probabilmente riprenderà nel pomeriggio.