Notiziario di Venerdì 13 Maggio 2005

Un delitto atroce ed efferato che sconvolse le coscienze e la sensibilità degli agrigentini. Quello di Calogero Gagliano, 20 anni, ucciso con una coltellata la sera del 2 maggio 2004 sul lungomare Falcone - Borsellino di san Leone. Quella sera una vita venne stroncata e un'altra cambiò tragicamente il proprio destino. A scatenare l’attimo di follia uno sguardo, uno sguardo di troppo, di sfida tra due ragazzi. Una banalità trasformata in tragedia. Calogero Gagliano stramazzava al suolo per una coltellata dritta al cuore da parte, allora, di un minorenne. Una tragedia assurda, che stroncò la vita e i sogni di un ragazzo, Lillo, come lo chiamavano gli amici. E loro, nel giorno dei funerali, si sono stretti attorno alla bara di Lillo e ai suoi genitori, distrutti dal dolore. Un ragazzo serio e posato che amava la sua famiglia e per non pesare su di essa lavorava presso un'officina. Quella sera del 2 maggio, Lillo era andato al ristorante dove lavora il padre come cuoco, a San Leone. Gli aveva chiesto i soldi per la ricarica del telefonino. L’ultimo loro incontro. Pochi attimi dopo la tragedia. Una vita rubata per futili motivi. E per non dimenticare ieri pomeriggio, nello spiazzale di fronte alla casa dove abita la famiglia Gagliano, si è svolta la cerimonia di scopertura di una statua di Padre Pio, intitolata alla memoria di Calogero Gagliano. A scoprire la statua papà Alfonso e il sindaco Aldo Piazza che qualche tempo fa aveva promesso ai genitori che la tragedia del loro figlio non sarebbe stata dimenticata. Numerosi i familiari e gli amici che anche stavolta hanno voluto testimoniare, con la loro presenza, l’affetto verso Lillo. Un’atmosfera di commozione che ha colpito tutti i presenti per un ragazzo strappato alla vita. A benedire la statua don Angelo Capitano, parroco di Monserrato, che conosceva bene Lillo e che ha avuto parole di conforto per i genitori e di monito per i giovani.

• Notiziario
• Speciali

• La Nostra Storia
• Frequenze e Copertura
• Recapiti
• Pubblicità