Notiziario di Mercoledì 11 Maggio 2005
Trasferire immediatamente le 830 persone al momento ospitate nel centro di Lampedusa. Questa la prima cosa da fare per cercare di tamponare la nuova emergenza immigrazione, esplosa con gli sbarchi a ripetizione che hanno scandito le giornate di ieri e oggi. Il CIR, Consiglio italiano per i rifugiati, ha scritto una lettera al Ministro degli interni Pisanu in cui chiede l'immediato trasferimento dei clandestini in altri centri già allestiti in Sicilia, Calabria e Puglia; l'accesso dei propri operatori a tali centri; una verifica individuale delle singole situazioni e l'effettivo accesso alle procedure d’asilo a chi lo richieda. Una situazione non nuova quella che sta vivendo l’isola, anche se rispetto allo scorso mese di marzo, quando vi fu un’altra invasione di clandestini in pochi giorni, stavolta non sarà possibile adottare le espulsioni coatte. Proprio oggi infatti è arrivata la sentenza della terza Sezione della Corte Europea dei diritti dell'uomo, con sede a Strasburgo, che ha sospeso l'espulsione verso la Libia di undici immigrati giunti a marzo a Lampedusa. La Corte, in pratica, ha accolto un ricorso urgente presentato il primo aprile da un team di avvocati capitanati da Anton Giulio Lana a nome di 79 immigrati. E nelle prossime settimane la Corte europea si dovrà pronunciare sul merito della questione: dovrà cioè decidere se, come sostengono gli avvocati degli immigrati, la Libia non offre garanzie adeguate per la tutela dei diritti umani delle persone espulse sul suo territorio. Immediate le reazioni politiche alla decisione della Corte europea. Secondo i senatori del centrosinistra, ad essere bocciata è anche la politica delle espulsioni collettive adottata dal Governo italiano, una strada non più percorribile. E anche la sezione italiana di Amnesty International ha scritto oggi al ministro dell'interno, Giuseppe Pisanu, chiedendo che vengano rispettati i diritti umani delle centinaia di cittadini stranieri arrivati nelle ultime ore via mare a Lampedusa.