Notiziario di Sabato 5 Luglio 2003
Domani prima domenica di luglio e, come vuole la tradizione, avranno inizio i festeggiamenti in onore di San Calogero, il Santo Nero di Agrigento, che si concluderanno domenica 13 luglio. Tra fede e folclore per una settimana Agrigento vivrà questa sorta di festino all’insegna della partecipazione e della devozione. Già domani, di buon’ora, al santuario giungeranno i primi devoti a San Calogero, per la tradizionale alborata, che percorreranno un tratto di strada a piedi per mantenere una promessa al Santo. Alle 8 è previsto l’ingresso delle bande in città ed alle 9 la messa presieduta dall’arcivescovo monsignor Carmelo Ferraro. A mezzogiorno l’uscita del simulacro dal Santuario per la processione diurna del simulacro portato a spalle dai devoti lungo il tradizionale percorso, dalla via Atenea e fino a porta Addolorata, con il tradizionale lancio del pane, i cosiddetti muffuletti. Alle 20 processione serale del simulacro al Viale della Vittoria con la partecipazione delle confraternite di Agrigento e delle autorità comunali. I giochi pirotecnici saranno intorno alle 23. Una festa, come detto, tra fede e folclore. Una tipica usanza è l’offerta di sacchi di frumento e di oggetti di cera a forma di membra umane, o anche l'osservazione da parte dei più devoti di un digiuno durante il quale si mangiava soltanto ciò che si riceve in elemosina. E già da alcuni giorni per le strade di Agrigento si vedono i suonatori di tamburi che eseguono la diana e la classica "tammuriata di san Calò" con i suonatori disposti a cerchio, con al centro il capo tamburo. Nella cultura contadina San Calogero è ritenuto il santo protettore del raccolto estivo, inoltre viene considerato dalla tradizione popolare in grado di curare e guarire i malati. Il nome Calogero significa "bel vecchio", termine con cui si designava colui che viveva da eremita. Quando morì, il suo corpo venne seppellito sul monte Kronio.