Notiziario di Sabato 5 Luglio 2003
L’inchiesta “Ghiaccio 2” tocca i politici e così, oltre ai palazzi del potere, trema adesso il palazzo di Giustizia di Palermo. Voci, sussurri, indiscrezioni su spaccature, rivolte e divergenze tra il procuratore capo Pietro Grasso e alcuni suoi sostituti che lamentano il fatto di non essere tenuti al corrente delle indagini. “Non ci sono spaccature o divergenze da sanare, dichiara Grasso, né tanto meno rivolte da sedare. Non c'è stata nessuna riunione in Dda con toni accesi, prosegue, ma la piena concordia tra i responsabili dell'indagine e gli altri colleghi”. Le decisioni sull'inchiesta, precisa il capo della Dda di Palermo, sono state comunicate ai procuratori aggiunti per garantire la circolazione dell'informazione in ufficio e i dati raccolti in questa indagine sono stati depositati anche in altri processi. E a chi l’accusa di essere un attendista, uno che temporeggia quando sono coinvolti politici, Grasso risponde che nel suo cassetto non vi sono dossier scottanti e che i tempi lunghi dell’inchiesta, conclude, sono dovuti a valutazioni tecnico-giuridiche. Intanto il giorno dopo la fiducia dell’Ars continua il dibattito politico sul caso Cuffaro. Per Leoluca Orlando, Cuffaro, al di là della vicenda giudiziaria, è inadeguato a guidare la Sicilia.Cuffaro, a giudizio di Orlando, ha creato un sistema di potere, il cuffarismo, che rischia di travolgerlo politicamente.