Notiziario di Giovedì 19 Giugno 2003
Un gesto eroico, uno schiaffo all’intolleranza e al cinismo emersi in questi drammatici giorni di emergenza sbarchi di clandestini. Protagonista Mohamed Adib, un tunisino di 48 anni, da 15 trapiantato ad Agrigento dove ha sposato una donna, una infermiera professionale, dalla quale ha avuto 5 figli perfettamente integrati. Ieri pomeriggio erano tutti al mare, a Cannatello. All’improvviso la tragedia. Il mare comincia ad ingrossarsi e in quel tratto, vicino agli scogli, si formano dei pericolosi vortici. Due bimbi vengono risucchiati e rischiano di annegare. Mohamed non ci pensa due volte e si tuffa in acqua. Li salva, portandoli a riva. Ma sugli scogli si era portato un altro bambino, Manuel Spataro, 5 anni, per assistere alla fasi di salvataggio. Nel rientrare in spiaggia è però scivolato, finendo in mare. Mohamed si tuffa di nuovo in mare, ma questa volta non ce la fa. Era riuscito a raggiungere Manuel. L'aveva pure afferrato. Poi però improvvisamente entrambi sono stati inghiottiti dalle onde. A recuperare i loro corpi sono stati gli agenti della Polmare ed il suocero del tunisino, Francesco Piscopo, tra i pochi a gettarsi in mare assieme ad un agente di una 'Volante' della polizia. Il tunisino era già morto, mentre il piccolo Manuel è deceduto poco dopo, mentre veniva trasferito in ospedale. Mohamed Abid faceva il saldatore. Dopo il matrimonio si era trasferito ad Agrigento dove abitava nella centralissima via Callicratide. Stamani nella sala mortuaria del San Giovanni di Dio la visita di alcuni connazionali.