Notiziario di Martedì 10 Giugno 2003
L’hanno chiamata: operazione “dissuasione”. E’ quella compiuta, la notte scorsa, dall'equipaggio di due guardacoste d'altura delle fiamme gialle del reparto operativo aeronavale di Palermo, al largo del Canale di Sicilia, a 70 miglia a sud di Lampedusa. Un peschereccio, con a bordo un centinaio di immigrati clandestini e due gommoni, è stato costretto a fare dietro front e a puntare la rotta verso la costa libica, probabilmente da dove era partito. L'intervento, definito, come detto, di carattere dissuasivo, è stato compiuto in sintonia con il ministero dell'Interno. Il natante è stato 'ombreggiato' dai mezzi navali della guardia di finanza, vale a dire controllato nei suoi spostamenti. E altre imbarcazioni cariche di immigrati, in tutto tre, sono state intercettate nel Canale di Sicilia e controllate da due aerei della Marina militare e della Guardia Costiera, da un elicottero della Guardia di finanza, da un pattugliatore della Marina e da 4 motovedette della Guardia costiera, della polizia, dei carabinieri e delle Fiamme gialle. Le operazioni di soccorso si sono concluse solo nel tardo pomeriggio. In tutto 133 extracomunitari di varie nazionalità che, a bordo di una imbarcazione di circa 10 metri, sono stati avvistati da un aeromobile 'Atlantic' della Marina Militare in pattugliamento nelle acque a sud dell'isola di Lampedusa. L'avvistamento, avvenuto a circa 40 miglia dall'isola, ha fatto scattare immediatamente le operazioni di soccorso alle quali hanno partecipato, come detto, mezzi navali della Guardia Costiera e di altre forze di polizia. Dopo aver raggiunto l'imbarcazione, del tutto fatiscente, gli uomini della Guardia Costiera hanno trasferito gli occupanti a bordo delle motovedette dirigendosi quindi su Lampedusa. Gli extracomunitari, tra cui quattro donne e un bambino, sono stati sbarcati nel porto dell'isola dove, oltre alla dovuta assistenza, sono in corso accertamenti identificativi da parte delle autorità competenti.