Notiziario di Martedì 3 Giugno 2003
Un’emergenza che ci riporta alla calda estate del 96, quando gli sbarchi erano all’ordine del giorno. Un esodo biblico che di giorno in giorno, di ora in ora, assume i contorni di un vero dramma sociale. Seicento disperati nell’ultimo week-end tra Lampedusa e Porto Empedocle. Altri 90 giunti ieri sera sulle coste delle Pelagie, tra cui due donne ed un bambino, stremati dopo un lungo viaggio compiuto a bordo di una piccola imbarcazione. Nella notte l’approdo di 195 clandestini a Porto Empedocle, da qualche tempo rotta privilegiata dei mercanti di morte. La carretta era stata localizzata nel tardo pomeriggio al largo del Canale di Sicilia. A lanciare l’allarme era stato il motopeschereccio 'Clotilda' della marineria di Mazara del Vallo. Successivamente il natante era stato raggiunto dalla nave 'Cassiopea' della Marina Militare e infine dalle motovedette della Capitaneria di porto. Tra i 195 immigrati, quasi tutti di nazionalità somala, anche 18 donne e 17 bambini. I clandestini sono stati trasferiti nel centro di accoglienza temporanea di Agrigento, peraltro superaffollato, del quale l’osservatorio sull’immigrazione anche oggi sollecita la chiusura. E’ drammatico, si legge, che un paese cosiddetto civile non riesca ad offrire un'accoglienza decente e adeguata. L’osservatorio manifesta dissenso per le politiche repressive che inducono le persone a non potere circolare liberamente, costringendole alla clandestinità. Per il presidente della Regione, Cuffaro, l’immigrazione non va combattuta con l’esercito, bensì con l’avvio di rapporti commerciali con i paesi del Mediterraneo