Notiziario di Martedì 25 Marzo 2003
Con le autobombe del '93 non c’entro: io ero già in carcere. Lo ha detto Totò Riina che in teleconferenza, dal carcere di Ascoli Piceno, è intervenuto stamani alla ripresa del nuovo processo contro di lui e Giuseppe Graviano per il fallito attentato a un pullman carico di carabinieri che sarebbe dovuto saltare a Roma, nei pressi dello stadio Olimpico, il 31 ottobre 1993, nell'ambito della campagna di terrorismo mafioso scatenata nella primavera-estate di quell'anno con le autobombe di Roma, Firenze e Milano. Riina ha anche invitato i giudici della corte d'assise ad approfondire le circostanze del suo arresto, accennando all'ipotesi che qualcuno possa aver trattato con lo Stato la sua cattura. ''Ho letto sul 'Giornale di Sicilia', ha detto Riina, che qualche giorno prima del mio arresto il ministro Mancino aveva più volte annunciato che era imminente la mia cattura. Quindi c'era stata una trattativa, cercate di informarvi.