Notiziario di Giovedì 2 Marzo 2000
Si è concluso ieri con quattro condanne e una assoluzione, il processo scaturito da una inchiesta giudiziaria che la procura della Repubblica di Agrigento avviò diversi anni fa su presunte irregolarità commesse nel contesto della gara d'appalto per l'acquisto della Tac da desinare all'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, .Quella gara d'appalto sarebbe stata viziata da irregolarità. E' quanto aveva sostenuto il rappresentante della pubblica accusa ed è quanto stabilito dai giudici della sezione penale del Tribunale di Agrigento i quali, andando anche al di là delle richieste che il pubblico ministero Carmine Oliveri aveva avanzato qualche settimana fa, hanno condannato i quattro maggiori imputati di questo processo a 13 mesi di reclusione per il reato di turbativa d'asta, essendo il reato di abuso in atti d'ufficio assorbito dal primo. Tredici mesi di reclusione sono stati così inflitti a Giosuè Salamone, ex Presidente del comitato di gestione dell'Unità Sanitaria Locale numero 1, Cesare Lo Brutto ex vicecommissario straordinario della stessa, Casimiro La Grutta, componente della commissione tecnica che stabilì i parametri ai quali le ditte partecipanti alla gara dovevano fare riferimento e Francesco Renda, primario di radiologia del nosocomio agrigentino. Assolto per non avere commesso il fatto, Pietro Vitrano, agente di commercio rappresentante della ditta Siemens che si aggiudicò la fornitura dell'apparecchiatura tecnica.