Notiziario di Venerdì 25 Febbraio 2000
I giudici della quinta sezione della Cassazione, accogliendo il ricorso dei difensori, hanno annullato l'ordine di custodia cautelare per il quale l'ingegnere Giuseppe Montalbano, un imprenditore di 65 anni, comproprietario di un complesso turistico a Sciacca (Agrigento), accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, ha trascorso un anno in prigione. Il 27 gennaio scorso Montalbano era stato rimesso in liberta' per scadenza dei termini sulla custodia cautelare e i suoi difensori, gli avvocati Alberto Polizzi e Paolo Gullo, avevano sottolineato i disagi patiti dal loro cliente che sostiene di essere estraneo alla mafia anche per aver subito minacce e richieste di ''pizzo''. Il padre di Montalbano fu deputato del Pci e docente di Procedura penale nell'Universita' di Palermo e un fratello dell'ingegnere nel dopoguerra fu vittima della mafia. Secondo l'accusa, sostenuta dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia, invece l'imprenditore sarebbe sceso a patti con il boss di Sciacca Salvatore Di Gangi (catturato dai carabinieri dopo lunga latitanza nel gennaio del 1999 in un appartamento nel centro di Palermo) sino a divenirne un fiancheggiatore. Contro quest'impianto accusatorio gli avvocati Polizzi e Gullo erano ricorsi in Cassazione i cui giudici ora, limitatamente all'ordine di custodia cautelare, hanno rimesso gli atti a un'altra sezione del tribunale del riesame.