Notiziario di Giovedì 4 Novembre 1999
L'acqua del dissalatore di Gela, da oggi, viene remineralizzata e resa potabile con l'aggiunta di una quantità di liquido prelevato dal mare. La nuova tecnica, da tempo prevista dal ministero della Sanità, consente di usare lo 0,5 per cento di acqua marina, sterilizzata e liberata da alcuni minerali, per ricostruire il contenuto salino di una acqua realmente potabile, contenente non solo il calcio ma una varietà di metalli tali, come sodio, magnesio, ferro e potassio, che il vecchio sistema di potabilizzazione non consentiva. Il sistema è controllato 24 ore su 24 dal personale del petrolchimico Agip Petroli, che gestisce il dissalatore per conto della Regione siciliana. L'avviamento del nuovo impianto avviene sotto il controllo del lip a cui spetta il compito di verificare il rispetto dei requisiti sanitari e chimico-fisici previsti dalla legge. Intanto l'erogazione idrica dell'acqua dissalata, in città e nell'agrigentino, che doveva essere penalizzata dalla fermata del terzo modulo del dissalatore di Gela per i lavori di manutenzione, è stata bruscamente interrotta da una nuova falla apertasi sulla condotta di alimentazione delle vasche di contrada Priolo. Notevoli i problemi per i circa 300 mila abitanti di Gela, Niscemi, Licata, Palma di Montechiaro e Agrigento, costretti a ulteriori disagi.