Notiziario di Venerdì 6 Giugno 2008

In primo piano l’ennesima tragedia del mare, lungo la rotta dell’immigrazione clandestina. Al momento sono 12 le vittime del naufragio avvenuto al largo delle coste libiche, a 140 miglia da Lampedusa. In nottata, a Porto Empedocle, giungerà la nave Sirio della Marina Militare con a bordo i cadaveri degli immigrati. E la tragedia di Lampedusa ha riacceso i riflettori sulla questione relativa all’introduzione del reato di immigrazione clandestini, mentre non ha fermato il fenomeno degli sbarchi. Nel pomeriggio a Lampedusa sono stati intercettati e portati in salvo altri 40 immigrati, giunti in porto e trasferiti nel Centro di prima accoglienza e soccorso dell'isola.
Un drammatico bollettino aggiornato di minuto in minuto. Al momento il bilancio dell’ennesima tragedia del mare sulla rotta dell’immigrazione clandestina è di 12 vittime, a bordo di una delle tante carrette del mare che si rovesciata. Il naufragio si è verificato giovedì sera al largo delle coste libiche, a 140 miglia da Lampedusa. I cadaveri e i 27 sopravvissuti, in maggioranza somali e senegalesi, tra cui sette donne, sono stati individuati e presi a bordo dal peschereccio italiano Ariete, di Mazara del Vallo che poi in mattinata li ha consegnati alla nave della Marina militare Sirio, attesa in nottata a Porto Empedocle. I naufraghi erano aggrappati ad un gommone quando sono stati avvistati dall'imbarcazione da pesca che ha calato in mare una gabbia per tonni per soccorrere gli immigrati. Un corpo è stato recuperato tra gli scogli sull'isola di Linosa. Erano su una barchetta in vetroresina, 27 siamo riusciti ad issarli a bordo, altri li abbiamo visti annegare sotto i nostri occhi, è stato il drammatico racconto dei marittimi del peschereccio mazarese. Se il bilancio di questa ennesima tragedia non è stato più alto è solo grazie al coraggio di tanti marinai, dagli equipaggi dei pescherecci a quelli della Marina Militare e della Guardia Costiera, ha sottolineato Laura Boldrini, portavoce dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati politici. E l’ennesima tragedia del mare riporta alla ribalta la questione legata alla proposta di introdurre il reato di ingresso illegale nel territorio dello Stato, con una pena sino a 4 anni di reclusione e arresto obbligatorio in caso di flagranza, prevista nel pacchetto sicurezza. Sulla questione si registra uno scontro a distanza tra il presidente dell’ANM, l’associaziona nazionale magistrati, Luca Palamara secondo cui l’introduzione del reato porterebbe a gravissime disfunzioni per il sistema giudiziario e per il sistema carcerario e il ministo della Giustizia Angelino Alfano, per il quale il reato di immigrazione clandestina esiste in numerose legislazioni occidentali e non ha creato guasti al sistema carcerario e giudiziario.

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