Notiziario di Sabato 31 Maggio 2008
Maxi sequestro di accendi cinesi da parte dei militari della Guardia di Finanza di Agrigento. Nella rete delle fiamme gialle sono finiti, come detto, più di ventimila accendini privi dei meccanisimi di sicurezza imposti dall’Unione Europea e dunque assai pericolosi soprattutto se usati dai bambini. Erano venduti in un negozio di via Imera gestito da cittadini cinesi. L’iniziativa della Guardia di Finanza fa seguito ad un divieto entrato in vigore l’11 marzo scorso. Secondo alcune stime, ogni anno nei paesi dell’unione europei l’uso improprio di accendini provoca circa 2000 casi di lesioni e anche decessi.
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Ovviamente non sono il tipo che si fa intimidare. Così Giuseppe Arnone, candidato a presidente della provincia di Agrigento, in riferimento alle minacce di morte che l'ex sindaco di Campobello di Licata, Calogero Gueli, condannato in primo grado insieme al figlio e al genero per concorso esterno in associazione mafiosa, avrebbe scritto attraverso il suo blog. Non mi faccio intimidire, prosegue, anche se mi è chiara la pericolosità del contesto della vicenda. Mi preme evidenziare, continua Arnone, il quadro politico nel quale maturano queste minacce: legambiente è stata l’unica ad avere sollevato la questione delle infiltrazioni di cosa nostra nella giunta Gueli e per questa mia scelta, conclude Arnone, i dirigenti del PD hanno candidato al consiglio provinciale un ex assessore dello stesso esecutivo, sciolto dal governo Prodi.
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Ha preso il via, dinanzi al Gup del Tribunale di Agrigento, l'udienza preliminare relativa alla morte della studentessa licatese Giuliana Pintacorona, avvenuta nel novembre 2006 a seguito di un incidente stradale. Sul banco degli imputati, accusato del reato di omicidio colpiso, siede Giuseppe Pendolino, camionista ravanusano. I familiari della giovane si sono costituiti in giudizio parte civile. L'udienza entrerà nel vivo il prossimo 25 settembre, quando il Gup Alberto Davico deciderà se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura della Repubblica della città dei templi.
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Un nuovo gesto criminoso è stato perpetrato ai danni delle imprese impegnate, in contrada Verdura, nella realizzazione del golf resort Rocco Forte. Ignoti, nottetempo, si sono introdotti all'interno del cantiere e hanno rubato una pala meccanica che non veniva utilizzata ed era staccata dal corpo macchina. Hanno caricato la refurtiva su un camion e si sono allontanati facendo perdere ogni traccia. A sporgere denuncia ai carabinieri è stato un responsabile della ditta Fara di Sciacca, proprietaria del mezzo.
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Torniamo alla politica. Cambia nome e volto il protagonista della cosiddetta Primavera di Agrigento. Un anno fa ad incarnare il progetto era Marco Zambuto, sindaco di Agrigento. Adesso, dopo il passaggio di quest’ultimo al Pdl, secondo quattro ex assessori della giunta Zambuto, ad incarnare il progetto è Giandomenico Vivacqua, candidato alla presidenza della provincia per il Partito Democratico. Oggi la conferenza stampa.
E sulla decisione dei quattro ex assessori di avvicinarsi alle posizioni di Vivacqua per fare rivivere la cosiddetta primavera agrigentina interviene Silvio Cuffaro, sindaco di Raffadali, per il quale la politica è impegno e concretezza e non slogan. Il coraggio di cambiare non è uno slogan da sbandierare in tutte le stagioni, sostiene, ma deve rappresentare un progetto e un contenitore di valori autentici ai quali ispirarsi. La candidatura a Presidente della Provincia di Eugenio D'Orsi, scrive ancora Cuffaro, non è stata imposta da nessuno, ma è frutto di una decisione democraticamente condivisa, ricaduta su una persona perbene, capace e con esperienza amministrativa, sulla quale lo schieramento di centro destra punta e crede fermamente per continuare a guidare l'amministrazione provinciale, chiamata a fornire risposte positive e concrete al territorio agrigentino. Nella nota inoltre Cuffaro fa rilevare quella che è a suo giudizio una mancanza di coerenza da parte dei 4 ex assessori comunali i quali dimenticano le tensioni e le polemiche che hanno attraversato le correnti del partito democratico e che hanno portato alla presentazione di tre candidati. Tutto questo è primavera agrigentina? si chiede Cuffaro, concludendo la nota.
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Lutto nel mondo politico agrigentino. E’ morto questa mattina Antonino Volpe, docente di lettere al Liceo Scientifico, padre di due figlie, consigliere e assessore comunale nell’area socialista. L’ultimo incarico pubblico rivestito è stato quello di assessore alle Politiche sociali sotto l’amminstrazione Piazza, attività in cui si è particolarmente distinto. Da un po’ di tempo aveva aderito al Movimento per l’Autonomia. Cordoglio alla famiglia Volpe esprimono il sindaco Zambuto, la Giunta, il presidente Carmelo Callari ed il Consiglio comunale, che ricordano le doti umane e sociali di Volpe. Anche i dirigenti del Mpa, con in testa l’assessore regionale Di Mauro, esprimono cordoglio, come tutta la redazione della nostra emittente.
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Come detto nel servizio sulle deleghe, sul tavolo del neo assessore alla cooperazione e pesca, Roberto Di Mauro, c’è la protesta delle marinerie della provincia di Agrigento contro il caro gasolio. A Lampedusa c’è stata una assemblea degli armatori locali, al termine della quale è stato deciso di avviare lo stato di agitazione. Analoga iniziativa a Sciacca dove si sono riuniti i sindaci e gli amministratori di gran parte dei comuni rivieraschi siciliani. Sostengono la lotta delle rispettive marinerie contro il "caro gasolio" che da un paio di giorni ha indotto i pescatori ad incrociare le braccia per protesta. Martedì una delegazione di amministratori e di rappresentanti di categoria dei pescatori incontrerà il governatore della Raffaele Lombardo.
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Hanno tentato di rapinare una gioielleria, ma le grida d'aiuto della proprietaria li hanno obbligati alla fuga. Nel tentativo concitato di far perdere le loro tracce, i malviventi hanno pure perso un telefono cellulare, che ha poi permesso ai carabinieri di individuarli. E’ la sfortunata azione criminale con protagonisti due sedicenni di Ribera, denunciati dai carabinieri della Tenenza alla procura della repubblica presso il tribunale dei minori di Palermo. I due sono stati rintracciati dai carabinieri grazie alle segnalazioni dei passanti ed alla evidente prova di un telefono cellulare caduto da una tasca durante la fuga.
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Gli manca mezzo centimetro ma, ciò nonostante, sarà Poliziotto. Accogliendo un ricorso dell’avvocato Girolamo Rubino, un giovane di Agrigento è stato ammesso in Polizia dopo essere stato respinto a termine della visita di idoneità per deficit di statura. Il Tar, accogliendo le argomentazioni di Rubino, ha ritenuto irrilevante il mezzo centimetro mancante. E così si è espresso anche il Consiglio di Giustizia amministrativa che si è pronunciato su ricorso del Ministero degli Interni contro la sentenza del Tar.