Notiziario di Venerdì 15 Febbraio 2008

I pm della dda di Palermo Lia Sava e Costantino De Robbio hanno chiesto la condanna all'ergastolo dei capimafia Bernardo Provenzano, Rosolino Rizzo, Girolamo Pirronitto e Salvatore Puccio, accusati dell'uccisione del meccanico di Valledolmo Gandolfo Panepinto, assassinato nella sua officina il 23 febbraio del 1988. Dieci di carcere sono stati chiesti per i collaboratori di giustizia Antonino Giuffré e Ciro Vara. Il processo, che si celebra davanti alla prima sezione della corte d'assise, presieduta da Salvatore Di Vitale, ha fatto riemergere i numerosi episodi criminali legati alla cosiddetta "faida" di Valledolmo. Panepinto fu ucciso perché considerato un "cane sciolto"m uno che commetteva estorsioni senza l'autorizzazione dei boss. XXXXXXXXXXXX E’ stato dimesso dall’ospedale di Santa Maria Capua Vetere per fare ritorno al carcere militare Bruno Contrada, l'ex funzionario del Sisde condannato a dieci anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa. Lo ha reso noto il suo difensore, l'avvocato Giuseppe Lipera, che si è detto estremamente preoccupato per le sue condizioni di salute. Sono stato due ore in ospedale, al capezzale di Bruno Contrada, ha raccontato Lipera, ed ho trovato un vecchio ridotto pelle ed ossa. Continua così il terribile calvario e la disumana tragedia che devasta Bruno Contrada da oltre quindici anni, ha concluso il legale. XXXXXXXXXXXX Nell’attesa che domani Casini parli con Berlusconi, l’Udc catanese ha deciso di passare con il partito del popolo delle libertà di Silvio Berlusconi. Lo ha annunciato il segretario provinciale del partito, Filippo Drago che è anche assessore comunale. Immediata la reazione: il segretario regionale Saverio Romano ha nominato l’ex presidente della regione, Totò Cuffaro, commissario dell’Udc catanese. XXXXXXXXX Prosegue la gara di solidarietà per aiutare un bambino di 7 anni di Canicattì, affetto da sclerosi tuberosa, che deve essere operato a New York. Tra i tanti donatori, anche Giuseppe Lo Cascio, poliziotto della Stradale, che ha deciso di devolvere il premio in denaro ricevuto per aver contribuito a salvare 60 famiglie nell'incendio che il 3 marzo scorso distrusse un palazzo del Villaggio Mosé. L'intervento chirurgico costa 300 mila euro, a cui vanno aggiunti i soldi necessari alle visite mediche preparatorie e quelli per i continui viaggi del piccolo e dei suoi genitori. Salvare la gente rientra fra i compiti istituzionali della polizia, afferma il responsabile sindacale della Uilps Antonino Alletto.

• Notiziario
• Speciali

• La Nostra Storia
• Frequenze e Copertura
• Recapiti
• Pubblicità