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Notiziario di Martedì 2 Maggio 2006

Bernardo Provenzano ha assistito in videoconferenza dal carcere di Terni al primo processo dopo il suo arresto, in cui è imputato di una cinquantina di omicidi. Il dibattimento è denominato "Agate più 32" dal nome di un imputato e dal numero degli inquisiti. Ripercorre dieci anni di mafia, dall'81 al '91, dall'omicidio del boss Stefano Bontade, il 23 aprile del 1981, a quello dell'imprenditore che si ribellò al racket Libero Grassi, assassinato il 27 agosto del 1991. Il boss è rimasto collegato da una saletta del carcere, guardato a vista da due agenti dei nuclei speciali. Da Milano in videoconferenza con l'aula della Corte di Assise di Appello di Palermo è stato collegato anche il boss Totò Riina. Provenzano ha chiesto di non essere ripreso dalle telecamere in aula, come hanno fatto gli altri imputati. Il boss aveva tra le mani diversi foglietti con appunti ed ha parlato telefonicamente con il suo difensore, Franco Marasà. In aula la vedova dell'imprenditore Libero Grassi, Pina Maisano e il figlio Davide. Intanto, nel pomeriggio sono cominciati gli scavi con l'ausilio delle ruspe nella masseria di contrada Montagna dei Cavalli dove l'11 aprile scorso è stato arrestato il boss Bernardo Provenzano. -------- Si è conclusa con la liberazione degli animali provenienti dal Centro di recupero fauna selvatica di Ficuzza, la giornata di manifestazioni e iniziative organizzata nell'Oasi Wwf, di Torre Salsa di Siculiana. I volontari hanno liberato un falchetto gheppio, due gabbiani reali giovani e altrettanti gabbiani reali adulti. Nel corso della manifestazione, alla quale hanno preso parte diverse centinaia di persone, nella spiaggia di Siculiana è stata pure liberata una tartaruga marina proveniente dal Centro tartarughe del Wwf di Lampedusa. -------- Il sindaco di Agrigento, Aldo Piazza, replica ad una nota di Legambiente, con la quale denunciava possibili rischi di inquinamento del mare di San Leone. Arnone, sostiene Piazza, si comporta come chi, dopo avere appiccato il fuoco, denuncia alla cittadinanza che c’è un incendio e sollecita la ricerca dei responsabili. Il sindaco si riferisce alle condotte sottomarine che, a suo giudizio, accusano ormai il peso degli anni e che da sole non assicurano la balneabilità del mare se non precedute da adeguato impianto di depurazione, come peraltro sostiene l'attuale normativa in materia di scarichi a mare. I proclami di Arnone, prosegue Piazza, costituiscono soltanto un maldestro tentativo di eludere le responsabilità che lo hanno visto, insieme ad altri 7 consiglieri, acceso sostenitore della eliminazione del depuratore del villaggio Peruzzo. Piazza inoltre accusa Arnone di avere fatto ritardare il finanziamento di due milioni di euro per il primo lotto destinato alla realizzazione delle fognature di “Cannatello” - fiume Naro”, proprio perché è necessario un adeguato impianto di depurazione. Il Comune, conclude Piazza, può al momento solo adottare soluzioni tampone, per assicurare la funzionalità delle condotte sottomarine.
 
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