Notiziario di Venerdì 17 Febbraio 2006
Sino ad oggi è stato il caposaldo che ha tenuto in piedi il maxi processo alla mafia istruito dal pool di Falcone e Borsellino. Il cosiddetto teorema Buscetta, dal nome del pentito più eccellente, che al magistrato saltato in aria nella strage di Capaci rivelò i segreti più nascosti della mafia, disegnando la mappa di Cosa Nostra, sino ad allora completamente sconosciuta. Un teorema in base al quale i boss che siedono nella cupola sono automaticamente responsabili di tutti i delitti eccellenti deliberati dal 'gotha' mafioso. Un teorema, però, via via smontato e oggi quasi del tutto demolito da una sentenza della Cassazione. Una vera e propria picconata quella sferrata dagli ermellini alla tesi del "non poteva non sapere" applicata ai boss siciliani inquisiti nel processone 'Tempesta'. Con un imponente verdetto, 175 pagine, i giudici della Suprema Corte hanno deciso di annullare con rinvio le condanne inflitte a 45, tra boss e gregari, accusati di aver fatto 127 morti ammazzati nella 'Seconda guerra di mafia' protrattasi dal 1973 al 1991 e terminata con la vittoria i corleonesi stragisti di Totò Riina. Spiega la Suprema Corte che essere un boss che siede nella Cupola non comporta, come sostenuto fino a ieri dalla stessa Cassazione, l'assunzione di responsabilità per i delitti eccellenti. A loro avviso il "ruolo apicale" è solo un "indizio" dell'eventuale posizione di "mandante" che deve essere riscontrata in maniera particolareggiata e concreta. Così la Suprema Corte ha fatto piazza pulita di quelle che, ora, possono essere definite banali supposizioni al cospetto dei magistrati di legittimità. Annullato un ergastolo al superlatitante Bernardo Provenzano, al quale non si possono addossare, con una sorta di meccanismo automatico, le uccisioni perpetrate a partire dal 1987 quando, in base alla testimonianza del pentito Giovanni Brusca, era già in atto un vero e proprio "dissidio" tra lui e Riina. Annullanto anche un ergastolo a Filippo Graviano l'omicidio di Giuseppe Fragale nonostante fosse presente mentre lo ammazzavano. Quel che è da provare è se era presente alla riunione in cui 'Cosa Nostra' deliberò quell'uccisione. Ora ci sarà un nuovo processo nel quale i giudici di Palermo dovranno ricordarsi di mettere nel cassetto gli insegnamenti di 'don Masino'. ------- L'ex presidente della Camera di Commercio di Agrigento, Paolo Di Betta, torna a sollecitare il presidente della Provincia, Fontana, a presisporre gli atti per l'uscita della società Aeroporto Valle dei templi, di cui è stato uno dei fondatori, dall'Airgest di Trapani. Di Betta ricorda a Fontana che esiste, in tal senso, un deliberato del consiglio di amministrazione del 26 maggio 2005 con il quale si dava disposizione alla Provincia di procedere al disimpegno entro il 31 dicembre scorso. Ma a tutt'oggi l'adempimento è rimasta lettera morta. Di Betta pertanto invita Fontana ad accelerare i tempi considerato, aggiunge, che la partecipazione dell'Aavt al consiglio di amministrazione dell'Airgest ha provocato una perdita di 105 mila euro e che l'adesione è stato un atto di cortesia nei confronti dell'allora presidente della Provincia, Giulia Adamo. ----- Dalla Regione arrivano notizie positive sul pagamento degli stipendi dei dipendenti delle Terme di Sciacca . Lo ha assicurato il presidente, Carmelo Cantone, che ha avuto un incontro con l'assessore regionale al Turismo, Fabio Granata. Ai dipendenti verranno corrisposte, entro pochi giorni, le mensilità di gennaio e febbraio. I lavoratori termali stano vivendo momenti di difficoltà a causa dei forti ritardi con cui percepiscono le retribuzioni. Cantone ha anche annunciato che la Regione ha stanziato fondi per interventi di manutenzione della struttura termale. Adesso il prossimo passo, dopo la costituzione del consiglio di amministrazione, sarà quello della privatizzazione. ------- Carmelo Di Bennardo è stato confermato alla segreteria provinciale della Uil settore postelegrafonici. L'elezione è avvenuta al termine del congresso provinciale di categoria. Eletta anche la nuova segreteria composta anche da Vincenzo Gattuso, Diego Trupia e Francesco Zammuto.