Notiziario di Lunedì 28 Novembre 2005
Si avvia a conclusione il processo a carico del direttore del Sisde, Mario Mori, e del tenente colonnello dei carabinieri, Sergio De Caprio, conosciuto come ''capitano Ultimo'', accusati di favoreggiamento nei confronti di Cosa nostra per aver ritardato la perquisizione alla villa in cui aveva vissuto da latitante Totò Riina fino al giorno del suo arresto. I giudici del tribunale nell'udienza interlocutoria di oggi hanno deciso di rinviare al 9 dicembre per pianificare l'esame in aula dei pentiti Salvatore Cancemi e Giuseppe Guglielmini che si svolgerà il 10 dicembre nell'aula bunker di Rebibbia a Roma. Con questi testi la difesa avrebbe concluso la propria lista e con molta probabilità il 19 dicembre ci potrebbe essere in aula l'esame degli imputati e alla fine i giudici potrebbero dichiarare chiuso il dibattimento. -------- In arrivo 200 mila euro contro il dissesto idrogeologico nel Comune di Cammarata. Il decreto di finanziamento, emesso dall'assessorato regionale al Territorio e Ambiente, è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione e successivamente verrà notificato al Comune e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana. Il finanziamento rientra nell'ambito degli interventi a difesa del territorio e per la prevenzione del rischio idrogeologico. --------- L'imprenditore veneto Silvano Zonin è stato sentito dai PM della Dda di Caltanissetta come persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta ''Odessa'', sfociata il 22 novembre scorso nell’omonima operazione, che riguarda le cosche mafiose del nisseno. Zonin è titolare dell'azienda ''Feudo principi di Butera'' che risulta taglieggiata dai boss. Secondo gli inquirenti i componenti del clan mafioso dei Cammarata avrebbero costretto i responsabili dell'azienda a pagare somme di denaro e ad assumere persone vicine o addirittura affiliate all'organizzazione criminale, tra cui Francesco Cammarata, 44 anni, considerato l'attuale reggente del mandamento di Riesi, e Giuseppe Montedoro, di 41, entrambi arrestati. L'inchiesta è condotta dai carabinieri del Reparto operativo di Caltanissetta. ----- L'associazione per la legalità di San Giovanni Gemini presieduta da Giuseppe Ciminnisi, ha indirizzato una nota a tutti i partiti politici per impegnarsi al fine di approvare misure legislative di concreto sostegno ai familiari delle vittime della mafia e della criminalità organizzata. In particolare, si chiede di intervenire presso le istituzioni competenti perché siano colmate le lacune introdotte nel quadro normativo nazionale che di fatto escludono le vittime della criminalità organizzata dai benefici disposti per le vittime di terrorismo. Questo fatto è particolarmente penalizzante per la Sicilia e per i siciliani che hanno pagato alla mafia il maggior numero di vittime. --------- E’ finita nuovamente nella disponibilità degli intestatari di Bernardo e Giovanni Brusca la lussuosa villa, con annesso laghetto artificiale e oltre otto ettari di terreno coltivato a bosco, sequestrata dalla polizia ai due boss. L’immobile è stato dissequestrato e restituito agli intestatari dell'intero complesso immobiliare. E’ quanto rende noto Salvino Caputo, il presidente dell’associazione antiracket Emanuele Basile, che aveva più volte chiesto al tribunale per le Misure di prevenzione di Palermo il sequestro e la confisca dell'intera struttura, perchè nella diretta disponibilità della famiglia mafiosa dei Brusca e realizzata con il provento delle attività delittuose di Cosa Nostra. Per Salvino Caputo, la restituzione della villa è una grave sconfitta dello Stato. ----------- Entrano negli appartamenti e rubano solo cibo. Sono ormai tre, nelle ultime due settimane, i casi di furti nelle abitazioni da cui i ladri preferiscono portare via solo generi alimentari, tralasciando elettrodomestici, oggetti preziosi e persino il denaro contante. Gli episodi si sono verificati negli ultimi due fine settimana nel quartiere di Monserrato-Villaseta, nella periferia ovest di Agrigento, tra i più degradati della città. --------- Al processo d’appello relativo a presunte irregolarità nella realizzazione del depuratore del Villaggio Peruzzo, oggi è stato il giorno della richiesta dell’accusa. Al termine di una lunga requisitoria, la procura generale della corte d’appello di Palermo ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Agrigento il 20 dicembre del 2003. In particolare, in quell’occasione, venne condannato a 10 mesi di reclusione l’ex sindaco Calogero Sodano, oggi senatore dell’Udc e a 9 mesi l’ex assessore comunale ai Lavori Pubblici, Piero Hamel. I due sono stati condannati per i reati di falso e assolti da quelli di truffa. Per i reato di falso e abuso è stata chiesta la conferma ad un anno e 5 mesi ciascuno per gli altri imputati, gli ingegneri progettisti del depuratore, Vincenzo Rizzo e Giovanbattista Platamone. Conferma della condanna ad un anno e 9 mesi per il titolare dell’impresa Costanza. Assolti in primo grado, ricordiamo, furono i tecnici comunali Bonadonna e Di Francesco. Alle richieste dell’accusa si è associata la parte civile Legambiente.