Notiziario di Sabato 26 Novembre 2005

E intanto l’ex boss di S. Giuseppe Jato, Giovanni Brusca, oggi collaboratore di giustizia, arrestato ad Agrigento nel maggio del 96, batte cassa allo Stato per pagare il suo legale. Brusca ha firmato un ricorso al Tar del Lazio contro il rigetto, da parte della commissione definizione e applicazione misure speciali di protezione del Viminale, dell’istanza di pagamento delle parcelle relative all’assistenza legale nel periodo compreso tra il mese di luglio del 1996 ed il marzo 2000. In questo periodo Brusca, infatti, pur avendo iniziato la sua collaborazione con la magistratura, svelando retroscena, delitti e legami politici di Cosa nostra, non era stato ammesso al programma di protezione e pertanto non ha diritto ad essere assistito a spese dello Stato. Spese legali che invece, gli sono state riconosciute dalla Commissione del Viminale, nel periodo successivo a quello oggetto del ricorso fatto ai giudici amministrativi.

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