Notiziario di Martedì 7 Giugno 2005
Da qualche giorno, in partenza dal comune di Agrigento, arrivano sui tavoli delle redazioni televisive e della carta stampata fax con i turni di distribuzione dell’acqua. E’ il segnale che la città è piombata nuovamente nella crisi idrica. Ed in effetti interi quartieri da giorni sono a secco. La zona di via Manzoni a valle, che comprende, tra le altre, le vie Tomasi di Lampedusa, S. Leonardo, Graceffo e Petrarca, non vengono approvvigionate a causa di lavori lungo la condotta. Una grossa perdita in via Gaglio con relativo intervento di manutenzione. L’ultimo servizio idrico, informa una nota del comune, è datato 31 maggio scorso. Ma c’è di più: dalle 10,30 di stamani è interrotto l’afflusso di acqua dal dissalatore di Gela. E se una rottura può bastare a giustificare l’allungamento dei turni di distribuzione dell’acqua, ci sono, però, zone in cui l’acqua viene erogata ogni 10, 12 giorni e senza apparenti motivi. Parliamo della via degli Imperatori, a San Leone, dove quello che viene definito il prezioso liquido non viene erogato. E questo nonostante le copiose piogge dell’inverno che hanno riempito gli invasi. Ed in merito si ripresenta il solito balletto di competenze tra il comune e gli enti acquedottistici. Dal Voltano si fa sapere che la dotazione di acqua giunta ai serbatoi comunali negli ultimi giorni non solo non è diminuita, ma è aumentata. Addirittura dopo la crisi di fine aprile, dovuta ad alcuni interventi di manutenzione lungo le condotte, ai serbatoi di Agrigento è arrivata una media di 240 - 250 litri al secondo. La portata, fanno sapere sempre dal Comune, nel mese di maggio è stata superiore ai 251 litri al secondo, ben oltre la dotazione stabilita con decreto del commissario per l’emergenza idrica che è di 220 litri al secondo. Oggi, per esempio, ai serbatoi comunali sono arrivati 262 litri secondo. E da Palazzo dei Giganti si precisa che i turni di distribuzione sono ordinari: vanno cioè dai due giorni dal serbatoio Rupe Atenea e Itria ai cinque del Viale della Vittoria ai sei del Villaggio Peruzzo ai sette di Poggi Muscello. Al di là dei numeri e delle responsabilità resta il fatto che per gli agrigentini sarà probabilmente un’altra estate calda sul fronte idrico.