Notiziario di Sabato 15 Novembre 2003

Sei milioni di euro, circa 12 miliardi di vecchie lire. E' la richiesta di risarcimento danni che il Comune di Agrigento, tramite l'avvocato Vittorio Mammana, ha avanzato nei confronti dei sette imputati del processo sulle presunte irregolarità nell'appalto per il depuratore del villaggio Peruzzo. Il comune di Agrigento ricordiamo è parte civile nel procedimento nel quale, come si sa, sono imputati, l'ex sindaco Sodano, l'ex assessore ai Lavori Pubblici, Hamel, i progettisti Platamone e Rizzo, l'imprenditore Costanza e i tecnici comunali Bonadonna e Di Francesco. Nel corso della precedente udienza, il PM Giulia Labia aveva chiesto per tutti la condanna dai 2 ai 3 anni di reclusione. L'udienza di oggi è stata dedicata alle richieste delle parti civili. Il comune di Agrigento, come detto, ha chiesto 6 milioni di euro, la metà dei quali, ha sostenuto il legale, per risarcire l'importo delle opere che si ritengono illegalmente realizzate e per ripristinare lo stato dei luoghi. Più contenuta la richiesta di risarcimento danni della Legambiente che, tramite gli avvocati Arnone e Ciancimino, ha chiesto 50 mila euro. Legambiente ha inoltre revocato la costituzione di parte civile nei confronti dei tecnici comunali Bonadonna e Di Francesco, ritenendoli complici in buona fede dei presunti illeciti commessi dagli altri imputati. La prossima udienza, sabato 22 novembre, sarà dedicata alle arringhe dei difensori. La sentenza è prevista per il 19 dicembre.

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