Notiziario di Giovedì 6 Novembre 2003
Non un complice, ma una vittima della mafia. Così si è difeso Maurizio Aiello, l'imprenditore arrestato ieri nell'ambito dell'inchiesta sulle talpe alla DDA di Palermo e che ha portato in carcere anche due marescialli della DIA e del Ros. Aiello, assistito dal suo legale, l'avv. Sergio Monaco, ha risposto per più di due ore, al carcere dell'Ucciardone, alle domande del GIP Montalbano e dei PM De Lucia, Prestipino e Di Matteo. L'imprenditore ha detto di pagare il pizzo, ha confermato i contatti con i due sottufficiali, ha ammesso di avere realizzato una rete occulta di telefonini utilizzata dai due per comunicare fra di loro, negando, però, che quei contatti servissero per conoscere le mosse dei PM antimafia sulle inchieste su Cosa Nostra. Ha fornito qualche risposta sui suoi rapporti con la politica. Intanto di Aiello ha parlato non solo Nino Giuffrè, che l'ha indicato come molto vicino a Provenzano, ma anche il collaboratore di giustizia Salvatore Barbagallo, il quale ha rivelato l'episodio nel quale proprio Nino Giuffrè è stato costretto a restituire una tangente ad Aiello, su ordine di Provenzano. Domani e sabato sarà invece il turno dei due marescialli della Dia e del Ros, Giuseppe Ciuro e Giorgio Riolo, rinchiusi nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Entrambi sono accusati di avere passato informazioni riservate all'imprenditore di Bagheria. E il giorno dopo gli arresti eccellenti al Palazzo di Giustizia di Palermo c'è ancora sconcerto per i risvolti dell'inchiesta che ha svelato l'esistenza di una rete di talpe proprio nella DDA. Il clima è pesante anche perché molti PM sconoscevano l'esistenza dell'indagine. Un'inchiesta destinata a riservare altri clamorosi sviluppi e che sfiora anche il presidente della Regione, Cuffaro e la moglie. Si parla infatti di rapporti diretti e telefonici tra Aiello e Cuffaro ed anche di una società di cui Aiello e la moglie del Governatore erano responsabili. Tutto falso, replica Cuffaro. E' come scoprire che mia moglie avrebbe una doppia vita, ha concluso.