Notiziario di Martedì 4 Novembre 2003
Da ieri è ufficialmente la nuova direttrice del carcere Pagliarelli di Palermo, il più grande della Sicilia. Indubbiamente una promozione per Laura Brancato dopo l'intensa e lunga esperienza trascorsa qui, ad Agrigento, dove arrivò nel lontano 1995, prendendo il posto di Veneziano. Erano ancora i tempi del San Vito, vecchia struttura che un anno dopo lasciò il posto al Petrusa. All'inizio tanti problemi per Laura Brancato, soprattutto per i difficili rapporti con i sindacati. Per due volte chiese anche di essere trasferita. Poi il chiarimento, l'apertura del dialogo e l'inizio di un periodo, che ancora dura, nel quale la casa circondariale di Agrigento si apre all'esterno, con una serie di iniziative che hanno sempre come protagonista il detenuto. Grazie a lei, al suo staff e a tutto il personale di polizia, il carcere si trasforma in una vera e propria casa di vetro. Impossibile elencare tutte le iniziative promosse, dalla biblioteca, intitolata alla memoria di Rosario Livatino, alla sala computer, ai corsi di formazione professionale, ai concerti, alle cerimonie religiose per il Natale e la Pasqua e tanti altri significativi progetti. Una casa circondariale aperta a tutti, a scrittori come Andrea Camilleri, che ha voluto rendere omaggio ai detenuti preparando la prefazione del libro di poesie Pensieri senza Barriere, forse l'iniziativa più importante sotto il profilo sociale. Otto anni scanditi anche da momenti di tensione. Come non ricordare l'Uno Bianca con dentro alcune bombole di gas lasciata davanti all'ingresso del carcere, la protesta dei detenuti, ma soprattutto l'allarme terrorismo lanciato nel giugno scorso che fece del carcere di contrada Petrusa un possibile obiettivo, E per lei, per Laura Brancato, anche le minacce di morte. Un'esperienza che proprio ieri ha raccontato ai microfoni de La Sette nella trasmissione condotta dalla Pivetti. Domani il cambio di consegne. In attesa della nomina ufficiale, il carcere di Agrigento sarà retto dall'attuale vice direttore di un istituto di pena di Catania, Pappalardo. Ma due-tre volte alla settimana sarà ad Agrigento De Gesù, vice provveditore Regionale dell'amministrazione penitenziaria.