Notiziario di Martedì 9 Settembre 2003
Sarebbe Carmelo Bono, un insospettabile pensionato vicino agli 80 anni, il reggente di Cosa Nostra di Sciacca. Gli inquirenti ne sono più che certi. E’ stato arrestato all’alba di stamani, dai carabinieri del comando provinciale di Agrigento, su ordine di custodia emesso dalla DDA di Palermo. Con lui in manette sono finiti anche Accursio Indelicato, 45 anni, coinvolto nell’omicidio di Angelo Melluso, fratello di Gianni Melluso, detto Gianni il bello, il grande accusatore di Enzo Tortora, Domenico Friscia, 40 anni e altri due insospettabili commercianti di Sciacca, Vincenzo Farruggia, 41 anni e Pietro Santangelo 66. L’inchiesta ha consentito agli investigatori di fare piena luce su un’organizzazione mafiosa che controllava il racket delle estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti, costretti a fatturare il 20 per cento in più. Un’imposta che serviva a mantenere la famiglia. Tutto ruota alla figura di Carmelo Bono, 80 anni, il successore di Di Gangi, arrestato nel 2000 a Palermo dopo una lunga latitanza. Bono è stato sfiorato in passato da inchieste di mafia, quali l’Avana. E nel luglio 2002 sfuggì per caso all’operazione Cupola, quella che portò in carcere 15 presunti boss riuniti a Santa Margherita Belice per eleggere il nuovo capomafia. Ad accompagnare il capomafia di Sciacca al summit avrebbe dovuto essere Accursio Indelicato, che dovette rinunciare perché senza patente, in qaunto sorvegliato speciale. Bono allora si rivolse a Friscia, il quale all’ultimo momento comunicò la propria indisponibilità ad accompagnarlo. Un’operazione condotta con metodi tradizionali, fatti di appostamenti e pedinamenti, senza l’ausilio di collaboratori di giustizia e della collaborazione de cittadini e degli stessi imprenditori e commercianti.