Notiziario di Venerdì 18 Luglio 2003
Non è necessaria una laurea in psicologia sociale per capire che la provincia agrigentina è prigioniera del racket delle estorsioni, dell’usura, del pizzo, della droga, del traffico di immigrati, in cui si annida, tra l’altro, il lavoro nero e il favoreggiamento clientelare. E’ quanto sostiene il segretario provinciale della CGIL Piero Mangione. Porto Empedocle non fa eccezione al limite di coscienza civile e sociale, ha proseguito Mangione, che è la vera patologia della nostra provincia e che riduce fortemente la capacità reattiva del cittadino rispetto alla continua negazione, espropriazione ed estorsione dei diritti, per l’appunto civili e sociali. La CGIL conviene con i capi delle forze dell’ordine, della Dda e delle procure di Agrigento e Sciacca, che lamentano il troppo parlare che si fa di legalità, ha concluso Mangione, senza che ci siano le conseguenti denunce da parte di chi subisca un avvicinamento, una proposta e poi un avvertimento o una intimidazione e un taglieggiamento.