Notiziario di Lunedì 23 Giugno 2003
Beccato da una poliziotta che, casualmente, l’ha riconosciuto al ristorante durante la pausa-pranzo. E’ finita così, a Genova, la latitanza di Emanuele Burgio, accusato dell’omicidio di Massimo Ferrigno, compiuto il 18 luglio di 10 anni fa, sfuggito alla cattura lo scorso mese di febbraio quando il GIP del tribunale di Caltanissetta aveva emesso l'ordine di custodia. Burgio era a pranzo con un noto pregiudicato genovese in un ristorante vicino alla questura e frequentato anche da funzionari di polizia. Un’assistente della squadra mobile ha riconosciuto prima il genovese e poi il siciliano ed ha subito chiamato rinforzi. Burgio non era armato, ma ha tentato di fuggire ed è stato subito bloccato. Condotto in questura, Burgio ha tentato di sviare, ma non ha potuto fingere ancora quando gli si è rivolto in siciliano il capo della mobile, Claudio Sanfilippo, palermitano ed a lungo cacciatore di mafiosi alla mobile di Palermo.