Notiziario di Sabato 17 Maggio 2003
Otto condanne e sette assoluzioni. Questa la sentenza emessa oggi pomeriggio dai giudici della terza sezione d’appello del Tribunale, presieduta da Francesco Carimi, nell’ambito del processo per presunte illegalità nell’appalto per le opere di urbanizzazione di Favara Ovest. La pena più alta, 4 anni, è stata inflitta a Calogero Baldo, progettista dei lavori ed ex assessore comunale all’Urbanistica, carica che lasciò a seguito delle violente polemiche esplose proprio per il suo doppio ruolo. Tre anni e 4 mesi sono stati inflitti a Piero Hamel, ex assessore ai Lavori Pubblici, tre anni a Giuseppe Catania, ex assessore ai Lavori Pubblici della giunta Di Mauro. E ancora 2 anni e 4 mesi all’ex sindaco di Agrigento Calogero Sodano, oggi senatore dell’UDC, 2 anni e tre mesi ciascuno a tre dirigenti dell’ufficio tecnico, Gaetano Greco, Salvatore Alletto e Antonio Graci e 2 anni, infine, a Roberto Di Mauro, ex sindaco e parlamentare. Assolti gli altri imputati, quasi tutti assessori della Giunta Di Mauro: sono Calogero Analfino, Paolo Abbate, Enzo Contino, Piero Macedonio, Giuseppe Gelardi e Angelo Vullo. Assolto anche Ernesto Bonadonna, funzionario dell’ufficio tecnico. L’accusa, rappresentata dal PM Luca Venturi, aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati. Assente, al momento della lettura della sentenza, il senatore Sodano che in mattinata aveva reso dichiarazioni spontanee leggendo anche il contenuto di una lettera che l’esponente ambientalista Giuseppe Arnone avrebbe inviato all’ex presidente dell’Antimafia, Beppe Lumia, annunciando iniziative giudiziarie legate proprio a Favara Ovest. Si chiude dunque il primo atto di una vicenda giudiziaria partita nel settembre 96 quando i consiglieri comunali Miccichè ed Arnone chiesero ed ottennero il blocco della gara d’appalto per illegalità contenute nel bando. Vicenda che nel luglio 2000 portò all’emissione di ordinanze di custodia nei confronti degli ex assessori Hamel e Baldo e del tecnico Graci. Su Favara Ovest è stato aperto un secondo filone di inchiesta per una nuova gara d’appalto, nel novembre 97, vinta da un consorzio di imprese e sulla quale anche in questo la procura ha aperto un’inchiesta. Per Arnone della Legambiente si tratta di una sentenza sostanzialmente giusta nel riconoscimento delle colpevolezze e nelle assoluzioni. Legambiente mette in evidenza la conclamata inutilità dell’opera come ha comprovato il Tribunale acquisendo la prova che si volevano spendere 33 miliardi in un quartiere abitato da 4 residenti e 100 dimoranti temporanei.