Notiziario di Martedì 18 Marzo 2003
Adescavano anziani e li truffavano. Con questa accusa sono state arrestate tre persone di cui due donne e sono stati denunciati altri quattro soggetti di cui due donne. In manette sono finiti i coniugi Alfonso Palillo di 59 anni e Giovanna Burgio di 39 entrambi di Agrigento e una donna licatese Giuseppa Grillo di 55 anni. Le accuse non si esauriscono alla truffa ma anche alla prostituzione, minaccia a mano armata e calunnia. I fatti hanno avuto inizio nell'autunno del 91. I carabinieri hanno cominciato a seguire sette persone che sospettavano fare parte di una associazione criminale. Complessivamente composto da sette persone che adescava uomini soli, ai quali mediante ingannevoli promesse di durevoli relazioni provvedevano a sottrarre denaro o altra utilità come autovetture e telefoni cellulari. I fatti principali risalgono come detto all'autunno del 2001. I coniugi Palillo che hanno dei figli ancora minori sono stati avvicinati dagli assistenti sociali che sono riusciti a sapere che spesso e volentieri la mamma trascorreva le nottate altrove. Sono scaturiti da questi fatti le indagini che hanno portato i carabinieri in diverse zone della provincia, oltre al capoluogo e Licata anche a Raffadali e Cattolica Eraclea. I militari dell'arma hanno scoperto che Giovanna Burgio trascorreva diverse nottate nell'abitazione di Giuseppa Grillo e faceva compagnia ad alcuni anziani che erano costretti a pagare 5 mila euro subito e altrettanti nel momento in cui avrebbero deciso di tirarsi fuori. Il gioco è andato avanti per più di un anno ed anche gli incassi erano sostanziosi visto che sono decine e decine gli anziani raggirati. Soltanto sei hanno sporto denuncia, altri hanno preferito pagare anche la penale e si sono fatti da parte. Il marito di Giovanna Burgio, Alfonso Palillo da una parte chiudeva un occhio per quello che faceva la moglie ma a lungo andare ha cominciato ad essere nervoso e soprattutto geloso tanto che in preda all'ira un giorno si è recato nell'abitazione di un anziano e sotto la minaccia della pistola lo ha tenuto sequestrato per diverse ore. Questo anziano doveva incontrare proprio la moglie. Adesso i militari dell'arma stanno cercando di capire quali sono stati i veri ruoli degli altri indagati tra cui dicevamo due donne agrigentine quarantenni, anche loro si sarebbero più volte prostituite ed avrebbero raggirato diversi anziani sempre di età compresa tra i 60 e i 70 anni, vedovi e anche ben posizionati economicamente.