Notiziario di Martedì 4 Aprile 2000
Otto anni fa, come oggi, quattro aprile, una Agrigento baciata da un caldo sole primaverile, vedeva cadere sull'asfalto, crivellato da colpi di arma da fuoco, il maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli.Mentre stava per fare ritorno a casa, a Menfi, a bordo della sua autovettura, una, fiat Ritmo verde, giunto all'altezza, del bivio sul viadotto manfredi, che porta o a villaseta o immette sulla ss 115, una macchina con a bordo i portatori di morte gli si affiancò.L'auto del maresciallo, venne fatta sbattere contro il guard raill.segnando la sorte di Guazzelli .I carnefici scesero dalla loro auto ed iniziarono a scaricargli contro una scarica impressionante di colpi d'arma da fuoco.Non paghi del gesto compiuto, gli spararono il colpo di grazia in mezzo alla fronte, quasi a volere firmare l'omicidio, di questo maresciallo, ritenuto, negli ambienti criminali, scomodo e da eliminare al più presto.Con l'omicidio di giuliano Guazzelli, iniziò da Agrigento, la drammatica stagione delle stragi di mafia che insanguinarono nei mesi successivi le strade di Sicilia, in cui perirono i giudici falcone e borsellino, con scorte e parenti al seguito.Giuliano Guazzelli era unanimemente considerato un investigatore attento ed incorruttibile, diventando con il passare degli anni una vera e propria memoria storica su tutto quello che riguardava fatti, personaggi e scenari della criminalità delle nostre zone.I processi, tre, intentati contro i presunti esecutori e mandanti dell'eccidio, fino ad ora non hanno portato a nulla.