Notiziario di Lunedì 6 Dicembre 1999
Pur accogliendo con soddisfazione la dichiarazione della Soprintendente di Agrigento sull'avvio delle procedure collegate alla sanatoria edilizia nelle zone esterne dell'area del parco archeologico, dopo la recente e decisa presa di posizione del deputato regionale Pippo Scalia, appare tuttavia poco condivisibile la metodologia indicata circa la soluzione dei casi di abusivismo nella zona B. E' quanto scrive Francesco Tornamè, Presidente del circolo Agrigento 2000 di AN. Il tutto, non concorderebbe, si legge in una nota stampa, con la norma contenuta nella legge 37 dell'85 la quale non vincola il rilascio del nullaosta a nessun'altra condizione che non sia quella legata al singolo abuso, per cui risulterebbe dilatorio il riferimento ad altri interventi mirati al raggruppamento in zone omogenee, come suggerito dalla Soprintendente, dei quali la norma sopracitata non fa alcuna menzione. Sempre in tema di Beni Culturali è, inoltre opportuno ricordare che esiste una legge, che disciplina la materia in Sicilia, la quale istituisce presso la Soprintendenza il consiglio locale per i beni culturali e ambientali. L'assenza di questa istituzione ad Agrigento pone l'impossibilità di poter verificare se le scelte operate dalla pubblica amministrazione siano realmente confacenti e compatibili con le effettive esigenze della comunità locale. Non si comprende quindi, ha concluso Tornamè, perché non si sia ancora provveduto ad attivare questo importante istituto.